D-Dimero


Tutte le alterazioni descritte determinano eventi trombotici che possono essere monitorate con il dosaggio del D-Dimero, si tratta di un prodotto della degradazione della fibrina e pertanto la sua presenza indica che sia i fenomeni coagulativi che quelli di fibinolisi sono stati attivati. Le concentrazioni di D-Dimero aumentano anche in moltissime condizioni come l’età avanzata, la gravidanza, le malattie reumatiche, le malattie infiammatorie in genere, neoplasie, traumi, ustioni, scompenso cardiaco, crisi emolitiche, malattie epatiche e renali.
E’ evidente che in presenza di un numero così alto di condizioni influenzanti il D-Dimero esso debba essere utilizzato per escludere e non per confermare un evento coagulativo. In altre parole un D-Dimero negativo  può ragionevolmente escludere una coagulazione in atto, viceversa la presenza di un D-Dimero positivo non è probante per la conferma di un sospetto evento trombotico.